Direttiva europea "Case Green": la rivoluzione energetica degli edifici

La Direttiva europea “Case Green”, ufficialmente nota come Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (EPBD), rappresenta un passo fondamentale verso la decarbonizzazione del settore edilizio dell’Unione Europea. Questo settore è responsabile di circa il 36% delle emissioni di gas serra, rendendo cruciale la sua trasformazione per raggiungere gli obiettivi climatici dell’UE.

Riferimenti normativi chiave:

  • Direttiva (UE) 2024/1275: Questa è la versione più recente della Direttiva EPBD, che stabilisce i requisiti per la prestazione energetica degli edifici.
  • Pacchetto “Fit for 55”: La Direttiva EPBD fa parte di questo pacchetto più ampio di legislazione dell’UE, volto a ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030.
 

Obiettivi principali

La direttiva mira a:

  • Ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici nel settore edilizio entro il 2030.
  • Raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
  • Aumentare il tasso di ristrutturazione degli edifici con le prestazioni peggiori.
  • Migliorare le informazioni sulla prestazione energetica degli edifici.
 

Punti chiave della direttiva

  • Edifici a emissioni zero: A partire dal 2030, tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero. Gli edifici pubblici dovranno raggiungere questo standard già dal 2028.
  • Ristrutturazione degli edifici esistenti: Gli Stati membri dovranno ristrutturare una quota significativa del loro parco immobiliare esistente, concentrandosi sugli edifici con le prestazioni energetiche più basse.
  • Eliminazione graduale dei combustibili fossili: La direttiva prevede l’eliminazione progressiva dei combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffreddamento degli edifici.
  • Installazione di impianti solari: Si promuove l’installazione di impianti solari sugli edifici, in particolare quelli pubblici e non residenziali.
  • Certificati di prestazione energetica: I certificati di prestazione energetica diventeranno più chiari e comparabili, fornendo ai cittadini informazioni precise sull’efficienza energetica degli edifici.
 

Implicazioni per l’Italia

L’Italia, come tutti gli Stati membri dell’UE, è tenuta a recepire e attuare la Direttiva EPBD. Il processo di recepimento implica la trasposizione delle disposizioni della direttiva nella legislazione nazionale. Questo processo è complesso e richiede tempo, poiché comporta modifiche a diverse leggi e regolamenti. Ecco alcuni punti chiave relativi allo stato di attuazione in Italia:

  • Sfide del patrimonio edilizio italiano: L’Italia si trova di fronte a sfide significative a causa del suo vasto e vetusto patrimonio edilizio. Molti edifici necessitano di ristrutturazioni profonde per soddisfare i requisiti di efficienza energetica della direttiva.
  • Dibattito e preoccupazioni: La direttiva ha suscitato un ampio dibattito, con preoccupazioni sui costi delle ristrutturazioni e sull’impatto sui proprietari di immobili. Il governo italiano ha espresso la necessità di un approccio graduale e di un adeguato sostegno finanziario.
  • Misure e incentivi: L’Italia ha già messo in atto negli scorsi anni diverse misure e incentivi per promuovere l’efficienza energetica degli edifici, ora ridotti. Sarà quindi necessario un ulteriore rafforzamento di queste misure per raggiungere gli obiettivi della direttiva.
  • Piani di attuazione: L’Italia dovrà elaborare piani di attuazione dettagliati che definiscano le strategie e le misure per raggiungere gli obiettivi della direttiva. Questi piani dovranno tenere conto delle specificità del patrimonio edilizio italiano e delle esigenze dei cittadini.
  • Tempistiche: dopo l’approvazione definitiva della direttiva, gli stati membri avranno due anni per recepirla.
 

Aspetti rilevanti

  • La direttiva prevede che gli stati membri dovranno adottare misure per garantire una riduzione dell’energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035.  
  • Dal 2025, sarà vietata la concessione di sovvenzioni alle caldaie autonome a combustibili fossili.
  • La revisione della direttiva fornisce un quadro per sostenere la ristrutturazione degli edifici, compresi finanziamenti, assistenza tecnica e incentivi.

La Direttiva “Case Green” rappresenta un’opportunità

Implicazioni e prospettive:

La Direttiva “Case Green” rappresenta una sfida e un’opportunità per l’Italia per trasformare il settore edilizio in un motore di sostenibilità e innovazione. Da un lato, richiede investimenti significativi e cambiamenti strutturali. Dall’altro, può stimolare l’innovazione, creare nuovi posti di lavoro e migliorare la qualità della vita dei cittadini.

È fondamentale che l’Italia adotti un approccio strategico e collaborativo per attuare la direttiva in modo efficace ed equo.

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