Le Comunità di Energia Rinnovabile in Italia: gli Incentivi Fiscali e l'Autoconsumo Collettivo in Condominio (Cap. 2)
Incentivi Fiscali e Supporto Finanziario per le CER in Italia
In Italia è disponibile una vasta gamma di incentivi finanziari a livello nazionale e potenzialmente regionale per la creazione e la partecipazione alle CER. Questi incentivi mirano a promuovere la produzione e il consumo di energia da fonti rinnovabili a livello locale, offrendo vantaggi economici sia ai singoli partecipanti che alla comunità nel suo complesso.
Tra gli incentivi fiscali, spiccano le detrazioni fiscali relative alle ristrutturazioni edilizie che possono includere l’installazione di impianti di energia rinnovabile. Questi strumenti permettono ai cittadini e ai condomini di recuperare una parte delle spese sostenute per l’installazione di pannelli fotovoltaici o altri sistemi di produzione di energia rinnovabile, rendendo più conveniente l’adesione a una CER o la creazione di un gruppo di autoconsumo collettivo.
Un importante meccanismo di supporto finanziario è rappresentato dai contributi a fondo perduto, in particolare quelli finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il PNRR prevede un significativo sostegno finanziario, soprattutto per le CER situate in comuni con meno di 5.000 abitanti. Questi contributi possono coprire una percentuale significativa dei costi ammissibili, fino al 40%, e sono stati stanziati ingenti fondi per promuovere lo sviluppo di queste iniziative.
Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) svolge un ruolo cruciale nel fornire incentivi finanziari alle CER attraverso il meccanismo della “tariffa premio” per l’energia condivisa. Questa tariffa garantisce un reddito per un periodo di 20 anni per l’energia prodotta e consumata all’interno della comunità. L’ammontare della tariffa varia in base alle dimensioni dell’impianto e alla sua ubicazione geografica, incentivando in particolare gli impianti di minore potenza e quelli situati in determinate aree del paese.
Altre forme di supporto finanziario includono il sistema del “Conto Termico”, che sostiene l’installazione di impianti di energia rinnovabile per il riscaldamento e il raffreddamento. Questo meccanismo offre incentivi economici per la sostituzione di vecchi impianti con sistemi più efficienti e basati su fonti rinnovabili, contribuendo agli obiettivi di efficienza energetica e riduzione delle emissioni.
L’accesso a questi incentivi è regolamentato da specifiche procedure e requisiti di ammissibilità, gestiti principalmente attraverso il portale del GSE. È fondamentale che i potenziali partecipanti alle CER comprendano appieno i meccanismi di funzionamento di questi incentivi e le modalità per poterne beneficiare.
Il governo italiano sta utilizzando strategicamente una combinazione di contributi in conto capitale e tariffe incentivanti per stimolare lo sviluppo delle CER, in particolare nei comuni più piccoli. Il significativo finanziamento del PNRR destinato ai comuni con meno di 5.000 abitanti, unito alla tariffa premio per l’energia condivisa, indica una precisa scelta politica volta a incoraggiare la creazione di CER in aree che altrimenti potrebbero incontrare difficoltà nell’adozione di energie rinnovabili. Questo approccio mira a promuovere sia la transizione energetica che lo sviluppo economico locale in queste regioni. La complessità nell’accesso e nella combinazione di diversi regimi di incentivazione potrebbe rappresentare una barriera per le potenziali CER. Sebbene esistano una varietà di incentivi (detrazioni fiscali, contributi PNRR, tariffe premio, Conto Termico), gli esperti del settore suggeriscono che la gestione dei processi di domanda e la comprensione di come questi regimi possano essere combinati potrebbero essere impegnative per i cittadini e le organizzazioni più piccole. Questa complessità potrebbe rallentare l’adozione delle CER nonostante il generoso supporto finanziario disponibile.
Tabella: Riepilogo dei Principali Incentivi Fiscali Italiani per le Comunità di Energia Rinnovabile
Nome dell’Incentivo |
Tipo di Incentivo |
Beneficiari |
Caratteristiche – Importo Chiave |
Legislazione |
Detrazioni Fiscali per Ristrutturazioni Edilizie |
Detrazione IRPEF |
Persone fisiche, condomini |
Fino al 50% delle spese per interventi che includono impianti FER |
Art. 16-bis del D.P.R. 917/1986 |
Contributi a Fondo Perduto PNRR |
Contributo in conto capitale |
CER in comuni con < 5000 abitanti |
Fino al 40% dei costi ammissibili |
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza |
Tariffa Premio GSE per Energia Condivisa |
Tariffa incentivante |
CER |
Tariffa fissa e variabile per 20 anni, variabile in base a potenza e zona |
Decreto MASE n. 414/2023 |
Conto Termico |
Incentivo economico |
Persone fisiche, imprese, PA |
Incentivi per interventi di efficienza energetica e impianti FER per riscaldamento/raffreddamento |
D.M. 16/02/2016 |
L’Autoconsumo Collettivo nei Condomini: Un’Applicazione Specifica delle CER
Un’applicazione particolarmente rilevante delle CER in Italia è rappresentata dall’implementazione di gruppi di autoconsumo collettivo all’interno degli edifici condominiali. Questa configurazione permette a più unità abitative all’interno dello stesso edificio di condividere l’energia prodotta da uno o più impianti rinnovabili, tipicamente pannelli fotovoltaici installati sul tetto o in altre aree comuni del condominio.
Il quadro normativo italiano che disciplina l’autoconsumo collettivo nei condomini è stato definito a partire dal “Decreto Milleproroghe” e da successivi provvedimenti legislativi che hanno specificamente affrontato questa configurazione. Il modello adottato in Italia si basa sulla condivisione “virtuale” dell’energia attraverso la rete di distribuzione esistente. In pratica, l’energia prodotta dall’impianto condominiale viene immessa nella rete e contestualmente viene riconosciuto ai condomini partecipanti un beneficio economico proporzionale alla loro quota di autoconsumo, calcolato sulla base di specifici algoritmi e misurazioni.
Gli aspetti tecnici dell’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile condivisa in un condominio riguardano principalmente l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti o in altre aree pertinenziali dell’edificio. È inoltre possibile integrare sistemi di accumulo, come batterie, per massimizzare l’autoconsumo e l’indipendenza dalla rete, nonché infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici.
I benefici per i residenti del condominio che aderiscono a un gruppo di autoconsumo collettivo sono molteplici. Innanzitutto, si registra una significativa riduzione delle bollette energetiche grazie all’autoconsumo e agli incentivi previsti. Inoltre, la presenza di un impianto rinnovabile può aumentare il valore degli immobili e contribuire alla sostenibilità ambientale dell’intero edificio.
Tuttavia, l’implementazione dell’autoconsumo collettivo in condominio può presentare alcune sfide. Tra queste, la necessità di raggiungere un consenso tra tutti i condomini per l’installazione e la gestione degli impianti condivisi, la gestione delle infrastrutture comuni e la comprensione e l’adempimento dei requisiti normativi e burocratici.
Nonostante queste sfide, in Italia esistono già diversi esempi di comunità energetiche condominiali o progetti pilota di autoconsumo collettivo. Tra questi, si possono citare le iniziative a Napoli (San Giovanni a Teduccio), Scandiano, Pinerolo, Bergamo, Bologna e Milano, che dimostrano il potenziale di questo modello per promuovere la transizione energetica a livello residenziale urbano.
I condomini rappresentano un significativo potenziale ancora inesplorato per espandere l’adozione delle CER nelle aree urbane densamente popolate. I dati testimoniano come l’autoconsumo collettivo nei condomini consenta a più famiglie di beneficiare di un singolo impianto di energia rinnovabile, massimizzando l’uso dello spazio disponibile (tetti) e riducendo la necessità di installazioni individuali. Ciò è particolarmente importante in Italia, dove una parte significativa della popolazione vive in edifici plurifamiliari. Il successo delle comunità energetiche condominiali spesso dipende da una comunicazione e una gestione efficaci tra i residenti. La creazione di un sistema energetico condiviso richiede l’accordo e la cooperazione tra più soggetti interessati (proprietari di condomini). Gli esperti menzionano la necessità di accordi privati e regole chiare per la condivisione dell’energia. Ciò suggerisce che gli aspetti sociali e organizzativi sono cruciali quanto quelli tecnici e normativi per l’implementazione di successo delle CER nei condomini.